Chi è di scena
Antigone
da Sofocle e Bertold Brecht
adattamento e regia di Adriana Trapanese
dal 14 al 19 febbraio 2017
dal martedì al sabato ore 20,30
domenica ore
17,30
giovedì, venerdì e sabato doppia replica alle ore 10,30
Biglietti:
Serali di martedì 14, mercoledì 15 e giovedì 16: € 12,00
Serali di venerdì 17 e sabato 18; pomeridiana di domenica 19: € 15,00 (ridotto € 12,00 per gruppi di 10 persone).
Scuole: studenti € 10,00, accompagnatori omaggio
Prenotazioni: 3338592803 - 3385372826
Lo spettacolo "Antigone" mette in scena la celeberrima tragedia di Sofocle, nell'adattamento di Bertolt Brecht, che si avvalse della visionaria e originale traduzione del poeta tedesco J. C. F. Holderlin. L'adattamento della regista,
A. Trapanese, ha poi apportato alcune modifiche alla traduzione italiana. E' quindi accaduto che problematiche e sensibilità di tempi nuovi abbiano evidenziato ciò che nell'antico testo era implicito. Già nell'opera greca erano espresse, in un linguaggio di straordinaria bellezza, tutte le costanti del conflitto presente nella condizione umana: opposizione fra uomo e donna, fra vecchi e giovani, fra individuo e potere sullo sfondo di una guerra sanguinaria.
La tragedia fu poi rivisitata in chiave storica nel 1948 da Bertolt Brecht al fine di stabilire un confronto fra il testo antico e la recente storia del nazismo e della seconda guerra mondiale. Il drammaturgo tedesco rese più conciso il testo in modo che scorresse fluido il flusso degli avvenimenti, ma conservò il gesto ritmico e linguistico del poeta classico con il risultato che la finezza lirica dei suoi interventi gareggiasse con il modello sofocleo.
Il risultato è un'opera affascinante per bellezza formale, profondità di pensiero e attualità delle tematiche. Nel nostro adattamento e nella regia abbiamo evidenziato la riflessione su legge e giustizia, i pregiudizi sulla donna, la solitudine dell'individuo di fronte al potere, che ciecamente trascina nella sventura le masse altrettanto cieche e infine la guerra, crimine politico contro la vita. Il linguaggio alto non è stato modernizzato per non banalizzarlo, ma reso più chiaro attraverso la cura della dizione, di cui si è accentuata la musicalità. La regia è concepita come un alternarsi di momenti di forte impatto emotivo a momenti di riflessione critica attraverso effetti stranianti. La scenografia è volutamente essenziale e con elementi simbolici, i costumi e le maschere evocano un "altrove" arcaico. Come sempre nel nostro quasi ventennale percorso artistico, mettendo in scena questo spettacolo, è stata data, a chiunque avesse la passione per l'attività teatrale e volesse far parte della Compagnia, l'occasione di crescita umana, culturale e artistica, attraverso lo studio e la recitazione di grandi testi.