Chi è di scena

Luci del buio

Spettacolo il LIS e in italiano

regia di Dario Pasquarella
testo di Dario Pasquarella, Maria Sara Mirti e Anna Nocella

dal 13 al 16 ottobre 2016

ore 21,00, domenica ore 17,00

Biglietti: Unico € 13

Info e prenotazioni: artemani.italy@gmail.com

cell. +39 340 1097498 sms/WhatsApp

www.artemanideafitaly.org

 

La compagnia “Arte&Mani – Deaf Italy Onlus” fondatore del Teatro Sordo LIS (basato su una drammaturgia originale e sull’assoluta parità tra la LIS, Lingua dei Segni Italiana e l’Italiano) ha il piacere di presentarsi.

Insieme abbiamo lavorato con un gruppo di attori sordi e udenti, creando così uno spettacolo in Lingua dei Segni accessibile a un pubblico di sordi e udenti in quanto segnato e parlato. 

 

 In relazione al lavoro intrapreso dalla Compagnia Arte&Mani – Deaf Italy Onlus di Roma, per la messa in scena, il debutto dello Spettacolo “Luci del buio”, la locazione del teatro:  San Genesio di Roma, il 13-14-15-16.Ottobre.2016.

Sono previsti quattro spettacoli: Giovedì 13 alle ore 21.00, Venerdì 14 alle ore 21.00, Sabato 15 alle ore 21.00 e Domenica 16 alle ore 17.00 di ottobre 2016.

 

A poca distanza dalla frenesia luccicante della Metropoli, il buio di un parco si prepara ad accogliere ogni sera un lungo susseguirsi d’incontri clandestini. Si tratta soprattutto di uomini spinti da una bramosia che di giorno non si può nemmeno nominare, dimentichi di sé e del proprio ruolo sociale. Il buio, come la morte, ha un effetto livellante: tra le sue spire sembrano non esistere più brutto o bello, giusto o sbagliato; esistono solo occasioni colte e mancate: le leggi non scritte che regolano gli incontri sono crudeli e il buio impone le sue regole ferree: nessuno osa fare nomi, nessuno riesce a guardarsi davvero in faccia, nessuno deve fare rumore. Un passo sbagliato, un movimento brusco, un rumore improvviso rischiano di far fuggire il partner. Quando scende la notte si cercano rifugi e gli uomini, proprio come fanno le lumache ed alcuni insetti, si rintanano nelle loro corazze: le auto sono gli unici oggetti su cui è lecito posare a lungo lo sguardo. È il buio stesso ad essere un rifugio: il palco infatti è diviso in due metà, due mondi paralleli che si conoscono solo attraverso la stoffa nera e trasparente della sera. Il protagonista, sordo, è appena arrivato nella Metropoli con un bagaglio d’incertezze e curiosità e, sbagliando strada, si ritrova nel parco; scopre così un mondo in cui si è destinati a non conoscere nessuno né ad essere riconosciuti, a rimanere soli. Se almeno una luce improvvisa potesse accendersi sul parco, dipanando finalmente l’inganno…